
Entro fine anno le protesi saranno disponibili anche in Italia e utilizzate dai microchirurghi del CTO della Città della Salute di Torino. Per incidenti sul lavoro, sulla strada o anche in casa, si stima siano oltre 200 mila le lesioni all’anno in Europa. Una percentuale significativa di circa il 5-10%, pari a 10-20 mila casi, potrebbe beneficiare di queste protesi che, fornendo alle fibre nervose un tunnel attraverso il quale ricrescere, permettono un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti autotrapiantati.
“Un evento particolarmente significativo, perché abbiamo presentato queste protesi per la prima volta proprio qui a Torino, due anni fa, in occasione del Simposio internazionale sulla rigenerazione nervosa”, commenta il professor Stefano Geuna, ricercatore del NICO (Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi e docente dell’Università di Torino). “Gli eccellenti risultati delle analisi pre-cliniche condotte grazie al supporto di un finanziamento dalla Commissione Europea – continua Geuna, coordinatore per l’Italia del progetto europeo Biohybrid (che ha coinvolto imprese biotech e centri di ricerca di sei paesi) – hanno permesso di ottenere in tempi rapidi l’autorizzazione all’utilizzo clinico delle protesi”.
